domenica 15 febbraio 2009

DOUGLAS COSTA


Il campionato sudamericano under 20 , vinto dalla sua nazionale , lo ha laureato come una delle stelle della rassegna.Douglas (classe 1990) e' il classico trequartista brasiliano, quindi dotato di tecnica purissima, dribbling secco e velocita' di pensiero. Il suo piede mancino ha gia' stregato i Top club europei , Douglas e' un giocatore mai fine a se stesso , elegante si , ma allo stesso tempo pronto ad aiutare la squadra in fase difensiva.E' abbastanza duttile ,tanto da poter essere impiegato anche sull'out sinistro, dove il dribbling portentoso gli permette di fare la differenza anche negli spazi stretti.Il Gremio lo valuta circa 20 mil , ma con 12-15 lo si porta via. Barcellona,Real, Juve e Manchester sono in prima fila per accaparrarselo.

THIAGO ALCANTARA


Messi, Bojan? Gia' superati.. Il nuovo gioiello in rampa di lancio e' T.Alcantara, classe 1991.Per lui natali italiani(Bari),figlio dell'ex viola e lecce Iomar Mazinho, Alcantara e' il diamante purissimo del Barcelona B, anche se i tempi sono ormai maturi per l'approdo in prima squadra.Trequartista raffinato dotato di tecnica sublime, fantasia e nonostante la verde eta' anche di personalita'.Ambidestro, micidiale nell'uno contro uno , visione di gioco da playmaker consumato , per diventare irresistibile deve imparare a essere meno lezioso. Fisicamente ancora in fase di costruzione(170 x 60), quindi per Thiago e' piu' facile pensare ad una collocazione futura da classico Trequartista piuttosto che un impiego da centrale di meta' campo.Gia' stella delle nazionali Spagnole giovanili, Alcantara e' gia' nel mirino di molti club esteri , il Barca quindi dovra' affrettarsi a blindarlo altrimenti come per Fabregas ed altri rischia di vederselo soffiare per pochi euro.

JESUS DATOLO


Il napoli continua a pescare nel vasto bacino albiceleste e dopo Lavezzi e Denis si gioca la carta Datolo. Classe 1984, Dàtolo e' un esterno mancino di centrocampo,con vocazione offensiva; abile nei cross e pericoloso nei calci piazzati dove usa il suo piede mancino in grado di dare effetti insperati al pallone.Probabilmente l'inserimento dell'argentino nello schema del Napoli potrebbe essere particolarmente difficile , visto che nel 3-5-2 di Reja , Dàtolo dovrebbe fare il laterale sinistro , quindi coprire l'intera fascia, mentre Dàtolo ha un raggio d'azione piu' ristretto e limitato dalla meta' campo in su'. Volendo fare un paragone, per il suo modo di giocare ,ricorda molto l'ex nerazzurro Kily Gonzalez, esterni molto bravi in fase di possesso palla ma poco inclini alla copertura.Il Napoli ha fatto un investimento importante(6,5 mil) per un giocatore poco conosciuto in Italia ma molto quotato in sudamerica ,dove con la maglia del Boca jrs ha vinto tutto quello che c'era da vincere.Un rendimento positivo in maglia azzurra potrebbe inoltre permettergli anche visibilita' in chiave nazionale dove attualmente non vanta presenze.

Squadre di club*
2000-2001
Cañuelas
2 (0)
2002-2006
Banfield
39 (5)
2006-2009
Boca Juniors
66 (5)

KEIRRISON


L'erede di Filippo Inzaghi parla portoghese e si chiama Keirrison de Souza Carneiro. Prima punta longilinea (181x62), rapida e letale .Tecnicamente ben dotato, in grado di andare a rete anche dalla media distanza con conclusioni velenose, a soli 20 anni vanta medie realizzative che in passato hanno tenuto solo fenomeni come Ronaldo e Romario.. Insomma un predestinato ,che nel campionato Brasiliano e' destinato a rimanerci ben poco. A gennaio ha completato il suo trasferimento al Palmeiras dopo la sua esplosione nel Coritiba, ma nel 2010 e' previsto il suo approdo in un grande club europeo. La sua valutazione rasenta gia i 20 mil e la fila per aggiudiucarselo e' lunga ..

Squadre di club*
2006-2008
Coritiba
101 (67)
2008-
Palmeiras
6 (8)

sabato 15 novembre 2008

Marco Arnautovic


La nuova stella del campionato olandese gioca nel Twente e si chiama Arnautovic. Un clone di Ibrahimovic perfettamente riuscito, stessa altezza(192 cm), tecnica sopraffina ,unita a fantasia ed a una personalita' forte.A soli 19 anni e' gia un punto fermo del suo club ,dove viene impiegato come esterno destro nel tridente , anche se Arnautovic puo' consacrarsi come grande centravanti visto che anche sotto porta ci sa fare.

domenica 5 ottobre 2008

GIOVANI TALENTI: Pablo Piatti

Pablo Piatti nasce a Ucacha, nei pressi di Cordoba, il 31 Marzo di 19 anni fa. In ogni casa Argentina si respira calcio, e quella di Pablito non fa certo eccezione: il padre Jorge, conosciuto come “el Pinino” Piatti, ha giocato nell’Atenas de Ucacha, ed era piccolo e rapido proprio come suo figlio. Il Pablo bambino sogna di giocare a Buenos Aires, Cordoba non è abbastanza per le sue ambizioni calcistiche; per questo a 12 anni sostiene un provino per il River Plate. Test superato alla grande, ma come dice lo stesso Pablo: “A quell’età non sapevo realmente cosa volessi, per questo tornai a casa e giocai per il piccolo club del Jorge Ross”. Dopo due anni entra nella prestigiosa scuola calcio “Renato Cesarini” (sì, proprio il mitico ex giocatore ed allenatore della Juventus che diede il nome alla “Zona Cesarini”), capace di sfornare giocatori come Javier Mascherano, Santiago Solari e Martin Demichelis. Un anno ancora e il curriculum calcistico di Pablo si arricchisce di una nuova esperienza, quella che gli offrirà le luci della ribalta: l’Estudiantes di La Plata.

I SUOI MAESTRI, SIMEONE E SENSINI:
A 15 anni finalmente Piatti arriva a La Plata, vicino alla tanto sognata Buenos Aires, ed è lì che maturerà definitivamente, cresciuto e guidato da due vecchie conoscenze del calcio italiano: Diego Simeone e Nestor Sensini. E’ proprio “el cholo” a farlo esordire il 18 Novembre del 2006 contro il Newell’s Old Boys. Il ‘pincha” è ancora in lotta con il Boca Juniors per vincere il Torneo Apertura 2006 e quando al 56esimo il “chiquitin” 17enne si alza dalla panchina biancorossa, il risultato è ancora fermo sull’1-1. Al terzo minuto di recupero, in pieno forcing, arriva l’agonico gol della vittoria: sul cross di Mariano Pavone sbuca proprio la cabeza del più piccolo in campo. Non male per chi è alto 163 cm segnare all’esordio e per di più di testa no? Quel campionato verrà vinto proprio dall’Estudiantes in un drammatico spareggio contro gli Xeneizes a cui Piatti non prende parte, ma un pezzettino di quello scudetto è anche suo. Il Clausura 2007 lo gioca da titolare: Simeone lo schiera largo a sinistra nel tridente d’attacco con Pavone e Calderon. Non è questo il suo ruolo preferito, ma il folletto di Cordoba riesce ugualmente a mettere a segno 4 reti in 12 presenze. Meritatissima arriva anche la convocazione nella nazionale Under 20 di Hugo Tocalli, che per tutto il mondiale canadese, vinto proprio dall’Argentina, lo utilizza come esterno sinistro di centrocampo, dietro ad Agüero, Di Maria e Mauro Zarate. La svolta tattica arriva nell’Apertura 2007: Simeone decide di schierarlo seconda punta nelle ultime cinque partite di campionato e viene ripagato come meglio non si può: Piatti gonfia la rete per ben quattro volte. Con l’arrivo di Sensini non ci sono variazioni tattiche e dunque “el plumero” continua a stupire con tre reti nelle prime quattro partite: è nata una stella.

UN PO’ MESSI E UN PO’ AGÜERO: L’impressionante somiglianza fisica con Leo Messi gli è valsa un altro soprannome: “el Messi de La Plata”. In realtà Piatti sul campo è più simile al suo grande amico Sergio Agüero che alla pulga del Barça: non ha infatti il “dribbling e freno” del rosarino, quanto piuttosto la notevole esplosività di gambe e il killer instinct sottoporta del 19enne dell’Atletico Madrid, a cui lo accomuna anche la capacità di offrire deliziosi assist ai compagni di squadra. Inizialmente utilizzato da Simeone come esterno offensivo, ha successivamente dimostrato di trovarsi più a suo agio come seconda punta: è sicuramente più un 9 che un 10. Il suo dribbling secco gli consente di saltare l’uomo con facilità, e la sua rapidità fa sì che una volta involato verso la porta sia quasi impossibile da raggiungere. Il potenziale ancora inespresso dal 18enne mancino è elevato a detta di Nestor Sensini: se riuscirà quindi a trovare quella tranquillità mentale che si acquisisce solo col tempo e ad assimilare sempre più le dinamiche di gioco, ci troveremo di fronte all’ennesimo fenomeno Made in Argentina. Le premesse ci sono tutte, anche perché Pablo è un ragazzo serio e intelligente, che si allena meticolosamente e pretende il massimo da sé stesso.

FUTURO BIANCONERO? Il futuro di Piatti è tracciato: prestissimo attraverserà l’Oceano per arrivare in Europa, la tratta inversa rispetto a quella che fecero i suoi bisnonni Pietro e Clara un secolo fa, quando da Bergamo si trasferirono in Argentina per cercare fortuna. L’obiettivo è quello di giocare in Italia, realizzando così il sogno di suo padre Jorge, venuto a mancare pochi mesi fa a soli 46 anni, dopo aver passato un periodo su una sedia a rotelle per un problema neurologico. L’interessamento più concreto per ora è stato quello della Juventus, sempre alla ricerca di un elemento che sappia dare rapidità alla manovra offensiva e che possa in futuro raccogliere l’eredità di Alessandro Del Piero. La destinazione è senza dubbio gradita al giocatore, come ribadito nella recente intervista concessa a Tuttosport. Certamente Pablo dovrà lavorare molto e superare la solita diffidenza che si nutre verso gli argentini, soprattutto se brevilinei, ma se il buongiorno si vede dal mattino siamo sicuri che ne vedremo delle belle.

CURIOSITA’: Il suo soprannome “el plumero” (il piumino), gli è stato attribuito dallo storico telecronista argentino Walter Nelson. Sembra avere un conto in sospeso con il Newell’s Old Boys: Pablo ha segnato 4 dei suoi 12 gol ai “rojinegros” di Rosario. Il suo idolo è Thierry Henry, a cui invidia l’eccellenza in tutti i fondamentali.








Club professionistici*
2006-2008 Estudiantes 49 (13)
2008- Almería 3 (1)

GIOVANI TALENTI: Gabriel Obertan


Gabriel Obertan è considerato l’erede di Thierry Henry: gioca nel Bordeaux, ha diciotto anni e una tecnica purissima. Nasce esterno, è ambidestro, ma sembra destinato a maturare e a consacrarsi come seconda punta. Ha potenza (un metro e 86 per 78 chili), un dribbling delizioso, un passo morbido e rapido che ricorda quello di Henry, ceduto in estate dall’Arsenal al Barcellona.
La Francia continua a battezzare giovani di assoluto valore: dopo aver celebrato il grande salto di Karim Benzema (’87) e Hatem Ben Arfa (’87), le due stelle dell’Olympique Lione, si prepara a seguire con attenzione l’ascesa di Gabriel Obertan, che ha cominciato da bambino a giocare nel Pantin, la squadra del paese in cui è nato il 26 febbraio del 1989.

LE CARATTERISTICHE - Impressiona per il cambio di marcia, per l’agilità, per la capacità di saltare l’avversario in velocità, per la sapienza con cui confeziona assist per gli attaccanti David Bellion e Marouane Chamakh. Obertan ha esordito nella Ligue1, con la maglia del Bordeaux, il 30 settembre del 2006: un ricordo rovinato dalla sconfitta (0-2) sul campo del Valenciennes. Il Bordeaux l’ha acquistato nel 2005, bruciando la concorrenza di diversi club stranieri: si erano lanciati sul cartellino di Obertan l’Arsenal di Arséne Wenger e il Manchester United: Alex Ferguson, comunque, non ha smesso di corteggiarlo e farà un altro tentativo in estate per portarlo ad Anfield Road.

LA SCALATA - Gabriel Obertan ha lasciato il Pantin, piccolo club dilettantistico, nel 2002: all’età di tredici anni è entrato nel vivaio del Paris Saint Germain: una stagione e poi il passaggio al centro di formazione di Clairefontaine. Obertan è considerato un predestinato dalla stampa francese: aveva già dominato la scena con la nazionale under 17, raccogliendo tanti applausi nel 2004 in occasione del “Tornoi du Val de Marne”. E’ stato portato al Bordeaux dal tecnico Philippe Lucas. Obertan ha un contratto fino al 2011. Nell’estate del 2006 ha svolto il suo primo ritiro con la squadra maggiore, regalando subito una prova sontuosa nell’amichevole con il Libourne Saint-Seurin: in quella sfida realizzò anche un gol al termine di una discesa entusiasmante.

I NUMERI - Obertan è alla sua seconda stagione da professionista. Nello scorsa edizione della Ligue1 ha disputato diciassette partite firmando un gol in trasferta contro il Saint Etienne (0-2): era il 22 aprile del 2007. In questo campionato, finora, è stato utilizzato dodici volte: soltanto una da titolare. In totale è rimasto in campo per 223 minuti. Ha segnato un gol contro il Rennes (3-0) alla 14ª giornata. Cinque, invece, le presenze in Coppa Uefa.

Club professionistici*
2006- Bordeaux 29 (2)