domenica 5 ottobre 2008

GIOVANI TALENTI: Pablo Piatti

Pablo Piatti nasce a Ucacha, nei pressi di Cordoba, il 31 Marzo di 19 anni fa. In ogni casa Argentina si respira calcio, e quella di Pablito non fa certo eccezione: il padre Jorge, conosciuto come “el Pinino” Piatti, ha giocato nell’Atenas de Ucacha, ed era piccolo e rapido proprio come suo figlio. Il Pablo bambino sogna di giocare a Buenos Aires, Cordoba non è abbastanza per le sue ambizioni calcistiche; per questo a 12 anni sostiene un provino per il River Plate. Test superato alla grande, ma come dice lo stesso Pablo: “A quell’età non sapevo realmente cosa volessi, per questo tornai a casa e giocai per il piccolo club del Jorge Ross”. Dopo due anni entra nella prestigiosa scuola calcio “Renato Cesarini” (sì, proprio il mitico ex giocatore ed allenatore della Juventus che diede il nome alla “Zona Cesarini”), capace di sfornare giocatori come Javier Mascherano, Santiago Solari e Martin Demichelis. Un anno ancora e il curriculum calcistico di Pablo si arricchisce di una nuova esperienza, quella che gli offrirà le luci della ribalta: l’Estudiantes di La Plata.

I SUOI MAESTRI, SIMEONE E SENSINI:
A 15 anni finalmente Piatti arriva a La Plata, vicino alla tanto sognata Buenos Aires, ed è lì che maturerà definitivamente, cresciuto e guidato da due vecchie conoscenze del calcio italiano: Diego Simeone e Nestor Sensini. E’ proprio “el cholo” a farlo esordire il 18 Novembre del 2006 contro il Newell’s Old Boys. Il ‘pincha” è ancora in lotta con il Boca Juniors per vincere il Torneo Apertura 2006 e quando al 56esimo il “chiquitin” 17enne si alza dalla panchina biancorossa, il risultato è ancora fermo sull’1-1. Al terzo minuto di recupero, in pieno forcing, arriva l’agonico gol della vittoria: sul cross di Mariano Pavone sbuca proprio la cabeza del più piccolo in campo. Non male per chi è alto 163 cm segnare all’esordio e per di più di testa no? Quel campionato verrà vinto proprio dall’Estudiantes in un drammatico spareggio contro gli Xeneizes a cui Piatti non prende parte, ma un pezzettino di quello scudetto è anche suo. Il Clausura 2007 lo gioca da titolare: Simeone lo schiera largo a sinistra nel tridente d’attacco con Pavone e Calderon. Non è questo il suo ruolo preferito, ma il folletto di Cordoba riesce ugualmente a mettere a segno 4 reti in 12 presenze. Meritatissima arriva anche la convocazione nella nazionale Under 20 di Hugo Tocalli, che per tutto il mondiale canadese, vinto proprio dall’Argentina, lo utilizza come esterno sinistro di centrocampo, dietro ad Agüero, Di Maria e Mauro Zarate. La svolta tattica arriva nell’Apertura 2007: Simeone decide di schierarlo seconda punta nelle ultime cinque partite di campionato e viene ripagato come meglio non si può: Piatti gonfia la rete per ben quattro volte. Con l’arrivo di Sensini non ci sono variazioni tattiche e dunque “el plumero” continua a stupire con tre reti nelle prime quattro partite: è nata una stella.

UN PO’ MESSI E UN PO’ AGÜERO: L’impressionante somiglianza fisica con Leo Messi gli è valsa un altro soprannome: “el Messi de La Plata”. In realtà Piatti sul campo è più simile al suo grande amico Sergio Agüero che alla pulga del Barça: non ha infatti il “dribbling e freno” del rosarino, quanto piuttosto la notevole esplosività di gambe e il killer instinct sottoporta del 19enne dell’Atletico Madrid, a cui lo accomuna anche la capacità di offrire deliziosi assist ai compagni di squadra. Inizialmente utilizzato da Simeone come esterno offensivo, ha successivamente dimostrato di trovarsi più a suo agio come seconda punta: è sicuramente più un 9 che un 10. Il suo dribbling secco gli consente di saltare l’uomo con facilità, e la sua rapidità fa sì che una volta involato verso la porta sia quasi impossibile da raggiungere. Il potenziale ancora inespresso dal 18enne mancino è elevato a detta di Nestor Sensini: se riuscirà quindi a trovare quella tranquillità mentale che si acquisisce solo col tempo e ad assimilare sempre più le dinamiche di gioco, ci troveremo di fronte all’ennesimo fenomeno Made in Argentina. Le premesse ci sono tutte, anche perché Pablo è un ragazzo serio e intelligente, che si allena meticolosamente e pretende il massimo da sé stesso.

FUTURO BIANCONERO? Il futuro di Piatti è tracciato: prestissimo attraverserà l’Oceano per arrivare in Europa, la tratta inversa rispetto a quella che fecero i suoi bisnonni Pietro e Clara un secolo fa, quando da Bergamo si trasferirono in Argentina per cercare fortuna. L’obiettivo è quello di giocare in Italia, realizzando così il sogno di suo padre Jorge, venuto a mancare pochi mesi fa a soli 46 anni, dopo aver passato un periodo su una sedia a rotelle per un problema neurologico. L’interessamento più concreto per ora è stato quello della Juventus, sempre alla ricerca di un elemento che sappia dare rapidità alla manovra offensiva e che possa in futuro raccogliere l’eredità di Alessandro Del Piero. La destinazione è senza dubbio gradita al giocatore, come ribadito nella recente intervista concessa a Tuttosport. Certamente Pablo dovrà lavorare molto e superare la solita diffidenza che si nutre verso gli argentini, soprattutto se brevilinei, ma se il buongiorno si vede dal mattino siamo sicuri che ne vedremo delle belle.

CURIOSITA’: Il suo soprannome “el plumero” (il piumino), gli è stato attribuito dallo storico telecronista argentino Walter Nelson. Sembra avere un conto in sospeso con il Newell’s Old Boys: Pablo ha segnato 4 dei suoi 12 gol ai “rojinegros” di Rosario. Il suo idolo è Thierry Henry, a cui invidia l’eccellenza in tutti i fondamentali.








Club professionistici*
2006-2008 Estudiantes 49 (13)
2008- Almería 3 (1)

GIOVANI TALENTI: Gabriel Obertan


Gabriel Obertan è considerato l’erede di Thierry Henry: gioca nel Bordeaux, ha diciotto anni e una tecnica purissima. Nasce esterno, è ambidestro, ma sembra destinato a maturare e a consacrarsi come seconda punta. Ha potenza (un metro e 86 per 78 chili), un dribbling delizioso, un passo morbido e rapido che ricorda quello di Henry, ceduto in estate dall’Arsenal al Barcellona.
La Francia continua a battezzare giovani di assoluto valore: dopo aver celebrato il grande salto di Karim Benzema (’87) e Hatem Ben Arfa (’87), le due stelle dell’Olympique Lione, si prepara a seguire con attenzione l’ascesa di Gabriel Obertan, che ha cominciato da bambino a giocare nel Pantin, la squadra del paese in cui è nato il 26 febbraio del 1989.

LE CARATTERISTICHE - Impressiona per il cambio di marcia, per l’agilità, per la capacità di saltare l’avversario in velocità, per la sapienza con cui confeziona assist per gli attaccanti David Bellion e Marouane Chamakh. Obertan ha esordito nella Ligue1, con la maglia del Bordeaux, il 30 settembre del 2006: un ricordo rovinato dalla sconfitta (0-2) sul campo del Valenciennes. Il Bordeaux l’ha acquistato nel 2005, bruciando la concorrenza di diversi club stranieri: si erano lanciati sul cartellino di Obertan l’Arsenal di Arséne Wenger e il Manchester United: Alex Ferguson, comunque, non ha smesso di corteggiarlo e farà un altro tentativo in estate per portarlo ad Anfield Road.

LA SCALATA - Gabriel Obertan ha lasciato il Pantin, piccolo club dilettantistico, nel 2002: all’età di tredici anni è entrato nel vivaio del Paris Saint Germain: una stagione e poi il passaggio al centro di formazione di Clairefontaine. Obertan è considerato un predestinato dalla stampa francese: aveva già dominato la scena con la nazionale under 17, raccogliendo tanti applausi nel 2004 in occasione del “Tornoi du Val de Marne”. E’ stato portato al Bordeaux dal tecnico Philippe Lucas. Obertan ha un contratto fino al 2011. Nell’estate del 2006 ha svolto il suo primo ritiro con la squadra maggiore, regalando subito una prova sontuosa nell’amichevole con il Libourne Saint-Seurin: in quella sfida realizzò anche un gol al termine di una discesa entusiasmante.

I NUMERI - Obertan è alla sua seconda stagione da professionista. Nello scorsa edizione della Ligue1 ha disputato diciassette partite firmando un gol in trasferta contro il Saint Etienne (0-2): era il 22 aprile del 2007. In questo campionato, finora, è stato utilizzato dodici volte: soltanto una da titolare. In totale è rimasto in campo per 223 minuti. Ha segnato un gol contro il Rennes (3-0) alla 14ª giornata. Cinque, invece, le presenze in Coppa Uefa.

Club professionistici*
2006- Bordeaux 29 (2)

GIOVANI TALENTI: Guilherme

Ricorda un po’ Pato per l’agilità e lo scatto bruciante, ha diciannove anni, gioca nel Cruzeiro, ha segnato undici gol in nove partite nel “Brasilerao 2008” e presto potrebbe debuttare nella nazionale di Carlos Dunga. Guilherme è uno degli attaccanti emergenti in Sudamerica ed è stato inserito fra i migliori cinquanta giovani a livello mondiale dal mensile inglese World Soccer. Può fare la seconda punta e il trequartista: parte di solito sulla fascia sinistra e si accentra, sfruttando la velocità, abbinata a una tecnica brillante. Fino a maggio si è mosso al fianco di un altro ragazzo in piena ascesa: il centravanti boliviano Marcelo Moreno, classe ’87, studiato nei mesi scorsi dalla Roma e passato agli ucraini dello Shakhtar Donetsk.

NEL MIRINO DEL PALERMO - Guilherme ha una grande varietà di giocate: trova il gol con finte e dribbling, ha deliziato i suoi tifosi con pallonetti e bolidi dalla lunga distanza (splendida la rete al Vasco da Gama nella scorsa stagione), ma anche con colpi di testa da autentico opportunista. Trova sempre il tempo giusto per approfittare di un errore degli avversari, si libera con facilità dei difensori, ha un sinistro vellutato. Può diventare uno dei talenti più ricercati del prossimo mercato. Lo seguono diversi club europei, dal Villarreal al Wolfsburg: si è mosso anche il Palermo, il direttore sportivo Sabatini l’ha già segnalato a Zamparini. Guilherme è stato lanciato nel Cruzeiro dal tecnico Paulo Autuori, che adesso guida l’Al-Rayyan, in Qatar, e ha lasciato la panchina della società di Belo Horizonte ad Adilson Batista. E’ uno dei cinque prodotti del vivaio che fanno parte della rosa di prima squadra: gli altri sono il portiere Rafael (’80), il laterale destro Jonathan (’86), il difensore centrale Wellington (’89) e il regista Charles (’85). Guilherme è il quinto miglior cannoniere del “Brasilerao 2008” con undici reti, come Nilmar dell’Internacional di Porto Alegre: soltanto Alex Mineiro (15 gol) del Palmeiras, Kleber Pereira (15) del Santos, Washington (12) della Fluminense e Keirrison (12) del Coritiba precedono l’attaccante del Cruzeiro.

TALENTO CLASSE '88 - Nato a Imperatriz, nello Stato di Maranhao (situato nella parte nord- orientale del Brasile), il 22 ottobre del 1988, ha lo stesso fisico di Pato: è alto un metro e 73. In quattordici mesi ha preso quota nel calcio brasiliano: settantuno presenze e ventinove gol con la maglia del Cruzeiro, club che lo prese nel 2003 dal Real Salvador di Bahia e in cui ha svolto poi la classica trafila nel settore giovanile. Il suo esordio risale all’8 aprile del 2007, in occasione della vittoria (3-0) contro il Caldense. Il primo gol da professionista l’ha realizzato il 27 maggio del 2007 contro il Paranà (3-4). Guilherme ha fatto parte della Seleçao under 20 e ha già conquistato due trofei con il Cruzeiro: la Taça Sao Paulo Junior 2007 e il campionato Mineiro 2008. Nove gol su azione e altri due su rigore in questa edizione del “Brasilerao”: doppietta al Santos e al Nautico, una rete al Botafogo, al Palmeiras, alla Figueirense, al Sao Paulo, alla Fluminense, al Flamengo e al Vitoria. Il Cruzeiro, allenato da Adilson Batista (ex America, Paysandu e Jubilo Iwata), occupa il terzo posto con 39 punti dopo ventidue giornate: il Palmeiras è secondo (a quota 40) e in testa c’è il Gremio (45). Guilherme è la nuova stella del Cruzeiro, che in passato ha avuto giocatori del valore di Ronaldo, Jairzinho, Tostao, Wilson Piazza, Toninho Cerezo e Rivaldo. Il valore dell’attaccante si aggira intorno ai dieci milioni di euro, ma il presidente Alvimare Perrela si rifiuta di fissare un prezzo per il cartellino di Guilherme: considera il baby d’oro incedibile, almeno per il momento.




ears Club App (Gls)*
2007- Cruzeiro 69 (28)

GIOVANI TALENTI: Keirrison


La nuova sensazione del calcio verdeoro gioca nel Coritiba e si chiama Keirrison de Souza Carneiro(classe 1988). Fisico ancora acerbo(184 x 74 ) ,ma grande letalita' in area di rigore che lo avvicinano per caratteristiche a Inzaghi;prima punta dotata di ottima tecnica individuale ,che predilige l'uso del piede destro ,keirrison ama svariare sul fronte offensivo e farsi trovare pronto negli ulti 16 metri.Attualmente e' in corsa per il titolo di bomber principe del Brasilerao ,poi viste le molte offerte spicchera' il volo per l'Europa ,visto che ha il contratto in scadenza nel 2009 ,il suo prezzo dovrebbe essere abbordabile.

Club professionistici*
2007- Coritiba 101 (67)

GIOVANI TALENTI: Marek Hamsik


Nonostante la verde eta' (classe 1987) Hamsik e' gia' uno dei centrocampisti piu' forti e desiderati del campionato italiano. Giunto al Brescia nell 'estate 2004 proveninete dallo Slovan Bratislava, e' riuscito subito a imporsi come elemento imprescindibile nelle file del club lombardo.Hamsik e' un centrocampista centrale ,ambidestro ,con propensioni offensive e vizio del gol; dotato di facilita' di corsa e grande scelta di tempo negli inserimenti offensivi,il tutto condito da ottima tecnica.Per caratteristiche tattiche fa parte di quella cerchia di mediani piu' portati al gol che all'assit vedi i lampard e i nedved. Nell'estate 2007 il Napoli investe 6,5 mil e porta Hamsik al sole del vesuvio; fantastica la sua prima stagione al Napoli,condita da ben 9 realizzazioni tutti su azione.Attualmente la valutazione dello Slovacco e' schizzata a cifre iperboliche(si parla di 25 mil) ed e' facile pensare che presto di fronte ad una ofefrta di un top club il Napoli potrebbe cedere.

Carriera
Giovanili
2001-2002
2002-ago.04
ago.04-2005
Jupie Podlavice
Slovan Bratislava
Brescia
Club professionistici*
lug.04-ago.04 Slovan Bratislava 1 (1)
ago.04-2007 Brescia 65 (10)
2007- Napoli 41 (12)
Nazionale
2007- Bandiera della Slovacchia Slovacchia 16 (3)